Secondo lo studio Rekeep-Nomisma presentato ieri da Il Sole 24 Ore ci sono investimenti per 39 miliardi con il project financing, la proposta di mettere in efficienza una porzione significativa di immobili pubblici attraverso partnership tra amministrazioni pubbliche e operatori economici specializzati nel facility management e nell’efficientamento immobiliare. La proposta è del big del facility management Rekeep insieme a Nomisma, illustrata ieri nella web conference “Un green new deal per il patrimonio immobiliare pubblico. Impatto economico, ambientale, sociale” realizzata con il Sole 24 Ore.
La proposta si focalizza su due segmenti del portafoglio immobiliare pubblico – 31.768 scuole e 15.320 uffici – su cui intervenire con efficientamento sismo-energetico o con demolizione e ricostruzione. Poco più di 39 miliardi, 33,9 per interventi sulle le scuole e 5,3 per gli uffici. Secondo Nomisma, il 70% di questi soldi, circa 27,4 miliardi, riguarda interventi su strutture e andrebbero trovati attingendo a risorse pubbliche, mentre l’altro 30%, pari a 11,7 miliardi, essendo legato a interventi di efficientemento energetico “autosostenibile”.
L’effetto moltiplicatore, sarebbe elevato: i 39,1 miliardi di investimenti produrrebbero, secondo Nomisma, oltre 140 miliardi, tra indotto e produzione. Serve però un intervento di semplificazione per far “girare” il partenariato pubblico-privato (Ppp). Uno degli ostacoli è, per esempio, quello del limite del 49% del concorso privato nel PPP. Grazie alla norma dell’articolo 8 del Dl Semplificazioni invece si consente di fare una proposta di PF anche per un’opera che è già inserita nel piano della Pa: un piccolo potenziamento.
La rifunzionalizzazione degli spazi, in particolare delle scuole, è un tema posto con forza dalla pandemia che, oltre a riformulare la domanda di spazi per la didattica, ha aperto una riflessione anche sugli uffici.