In ottemperanza alla programmazione europea per il periodo 2021-2027, la Regione Lombardia ha definito i criteri per la selezione dei Comuni destinatari delle risorse provenienti dai fondi strutturali e di investimento europei (Programmi Operativi Regionali FESR ed FSE+), ricercando una strategia di sviluppo urbano sostenibile per i territori selezionati.
Proposti dal presidente Attilio Fontana e dall’assessore Massimo Sertori durante la seduta del 30 dicembre 2020, riguarderanno i Comuni capoluogo di provincia della Lombardia e tutti i Comuni con una popolazione superiore ai 50.000 abitanti, prevedendo una fluidità compresa tra gli 80 e i 140 milioni di euro (contributi ancora in fase di negoziato). Un incentivo soprattutto alla ricerca di nuove soluzioni innovative ai problemi urbani, ancor prima che una spesa destinata ai bisogni delle comunità e dei sindaci. Una pianificazione strategica, volta ad aumentare l’inclusione sociale delle popolazioni più fragili (per età, genere, etc…), riducendo le disuguaglianze materiali ed immateriali e ponendo al centro le comunità locali.
I Comuni dovranno redigere una propria proposta strategica di sviluppo, la quale sarà elemento di valutazione, ricevendo successivamente in caso di approvazione sostegno nella coprogrammazione volta ad affinare i contenuti della proposta e redigere i POR FESR e FSE+ 2021-2027.
I progetti, che a grandi linee dovranno promuovere l’economia urbana locale, rafforzare le competenze e le reti sociali e coinvolgere i giovani e le comunità, dovranno centrare tre obiettivi strategici dichiarati:
- Promuovere una rigenerazione urbana e territoriale sostenibile, nelle dimensioni fisiche ed immateriali, di alcuni ambiti caratterizzati da fragilità sociale, concentrazione di povertà e disuguaglianze, degrado o inadeguatezza dello spazio pubblico e del patrimonio abitativo pubblico, situazioni di edilizia privata con rilevanti problemi di insalubrità, sovraffollamento, presenza di criminalità o senso diffuso di insicurezza nell’ambito urbano di intervento, economia di quartiere e servizi commerciali insufficienti o a basso valore aggiunto (commercio di vicinato).
- Ridurre le disuguaglianze e la povertà materiale ed immateriale, la crescente fragilizzazione delle fasce di popolazione più vulnerabili. Il contrasto alla fragilizzazione sociale di popolazioni vulnerabili rappresenta un obiettivo decisivo per contenere gli effetti socio-economici negativi della pandemia. Parallelamente si chiede di lavorare sostenendo le comunità locali e le reti di prossimità, attive o potenziali.
- Rafforzare l’inclusione e la coesione sociale intendendo il rafforzamento delle opportunità, delle competenze, delle abilità dei singoli qualora questi siano soggetti vulnerabili o fragili per età (anziani, bambini), per condizione di salute (disabili, pazienti cronici e/o con più patologie invalidanti), per genere o identità culturale (es: donne, immigrati). Ancora una volta il ruolo proattivo dei giovani, leva per il futuro, potrà essere elemento cardine.
Sono pertanto questi i criteri che permetteranno l’approvazione dei progetti più strategicamente efficienti:
- l’ambito interessato dal strategia;
- l’analisi delle esigenze di sviluppo e delle potenzialità dell’ambito;
- la descrizione dell’approccio integrato per dare risposta alle esigenze di sviluppo individuate e per realizzare le potenzialità;
- la descrizione del coinvolgimento di ulteriori partner, pubblico privati, per la preparazione e all’attuazione della strategia;
- le azioni attuative della strategia, i relativi indicatori di risultato e realizzazione, il budget individuando gli impegni di cofinanziamento,
Il tutto, potrà generare logicamente delle “Buone Pratiche” per affrontare le sfide poste dal futuro e dai fenomeni storici ed ambientali.