Uno snodo “ferroviario” tra i punti cardine del nuovo Recovery Plan. Accogliendo le considerazioni pervenute da Bruxelles, che considera gli investimenti 100% green fondamentali soprattutto per le opere ferroviarie, il presidente del Consiglio ha proposto importanti investimenti nel Recovery Plan.
I finanziamenti
Crescono quindi le quote destinate agli investimenti ferroviari, provenienti tra il Fondo Nazionale e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, complessivamente pari a 24,77 miliardi per vari interventi elencati nella misura “M3C1 – Rete ferroviaria ad Alta velocità/capacità e strade sicure”, a cui si aggiungono ulteriori 3,2 miliardi provenienti dal PNRR. Le principali linee finanziare saranno la Brescia-Padova, la Liguria-Alpi, la Verona-Brennero, la Napoli-Bari, la Palermo-Catania e la Salerno-Reggio Calabria. Numerose le opere previste a livello regionale a completamento dei nuovi assi strategici.
Le mosse green
In merito all’eco-sostenibilità di queste opere, imprescindibili in qualsiasi opera futura, si è tenuto un incontro tra i ministri Enrico Giovannini, Roberto Cingolani e Renato Brunetta, rispettivamente alle Infrastrutture, alla Transizione Ecologica, alla Pubblica Amministrazione e Semplificazioni. È emersa anzitutto la necessità della costituzione di una commissione apposita (da valutare se appositamente dedicata all’applicazione del Recovery o una sezione separata di quelle esistenti articolata nei confronti del Recovery), che per il momento sarà presieduta dalla già esistente Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale Via-Vas.
I punti che saranno considerati nevralgici per ogni azione in merito sono stante individuate principalmente nella costruzione di nuove installazioni rinnovabili e nella revisione dei meccanismi di aste per gli impianti di fonti “green”. Quest’ultimo un punto delicato per il nostro paese, poiché ad oggi è stato aggiudicato solo un quarto della capacità messa a gara.
Il perché degli interventi
Attualmente, il 90% del traffico di passeggeri in Italia avviene su strada, mentre sulle ferrovie viaggia solo il 6% dei passeggeri. Simile percentuale, inferiore rispetto alla media europea (7,9%), si traduce in un maggior inquinamento da parte del settore trasporti, che incide sulle emissioni per il 23,3%, evidenziando la necessità urgente di una svolta verde nazionale.
Stessa criticità per quanto riguarda il trasporto merci, che viaggiano per il 54,4% su strada, ovvero per 100 miliardi di tonnellate per chilometro, contro il solo 11% su rotaia. Un dato sempre inferiore rispetto al resto dell’Unione, che sui loro binari trasportano il 18,7% delle merci.