I Comuni chiedono di essere protagonisti attivi nel Recovery Plan. A seguito dell’incontro tra il presidente del Consiglio, il ministro dell’Economia e i primi cittadini delle maggiori città nazionali, i “mille borghi e mille campanili” riceveranno 30 miliardi per una serie di progetti riguardanti soprattutto infrastrutture locali, welfare e servizi a rete per la raccolta dei rifiuti.
Ma quello che le giunte comunali rivendicano, per quanto già soddisfatte dal valore delle risorse economiche come immaginate alla vigilia, è un ruolo di primo piano autonomo nella gestione e profilazione dei progetti, come espresso al tavolo di confronto tra Governo ed enti locali, ovvero sulla modalità di gestione dei fondi.
In pratica, questa richiesta si lega all’obbligatorietà o meno dei bandi. Secondo quanto emerso infatti da parte del Governo resta l’indicazione tassativa di utilizzare i bandi per poter indire i progetti, mentre dal canto loro i Comuni osservano numerose criticità. A preoccupare maggiormente sono le tempistiche ritenute troppo lunghe per via degli interventi di decreti interministeriali e della burocrazia inerente all’indizione dei bandi. E in questo, pesa il rischio di contenziosi.
Il ministro della Pubblica Amministrazione ha espresso comunque l’intenzione di voler procedere con il reclutamento di un migliaio di tecnici previsto nell’Agenda della semplificazione. In questo modo il Governo cerca di rassicurare sulle tempistiche dei bandi, ovvero tramite una serie di semplificazioni tramite decreto collegato al Recovery, agevolazioni contabili tramite accordi con la Ragioneria generale nella commissione Arconet e il via libera alle assunzioni a tempo dei tecnici indispensabili a gestire progetti e fondi.
I sindaci invece vorrebbero proporre il sistema “spagnolo” di assegnazione diretta della gestione dei fondi. Dati alla mano, questo sistema ha permesso di rianimare gli investimenti locali, cresciuti del 3,6% a quota 10 miliardi anche nel 2020 schiacciato dal Covid dopo il +14,6% fatto registrare nel 2019. Diversamente, secondo quanto espresso dai sindaci non sarebbe possibile raggiungere i livelli ottimali dei sei punti decimali del PIL immaginati come effetto espansivo dal Recovery.