Il governo Draghi ha approvato nuovi cambiamenti al Superbonus. A seguito delle ultime modifiche apportate e firmate dal ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, sono stati fissati nuovi massimali unitari (ovvero la somma massima rimborsabile) per i certificati di perizia tecnica (asseverazioni) di congruità dei prezzi.
Cosa rientra e cosa no
I limiti massimi relativi ai lavori di efficientamento energetico infatti non sono onnicomprensivi. Sono stati individuate 40 voci che, oltre ad essere applicabili al Superbonus, saranno efficaci anche per Ecobonus, Bonus Ristrutturazioni e altre voci, purché siano in presenza di un caso di cessione del credito sconto in fattura. Di contro, sono stati esclusi l’Iva, i costi di posa in opera e gli oneri professionali, i quali erano già al di fuori dei titoli contenuti nell’allegato 1 del decreto MISE del 6 agosto 2020.
Il calcolo dei massimali
I massimali sono calcolati in base all’analisi dei conti forniti dall’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) sui dati di utilizzo dell’Ecobonus e del Superbonus nel corso dello scorso anno e saranno rivisti per tanto ogni anno. Ciò li renderà punto focale delle asseverazioni di congruità dei prezzi ad eccezione di tutte le voci escluse dal provvedimento. Quest’ultimi infatti saranno regolati da prezzari appositi predisposti dalle Camere di Commercio, dalle Regioni, dalle Province Autonome e dalla casa editrice DEI (tipografia ufficiale del Genio Civile).
La discussione
Il procedimento pone fine alla lunga diatriba in merito, mantenendo in realtà inalterata la questione della onnicomprensività di tutti gli elementi (ovvero escludendo come detto Iva, costi di posa in opera e oneri professionali). Discussione dovuta alla presenza, nelle bozze ministeriali di una possibile apertura in merito. E sarebbe stata una aggiunta di non poco conto, poiché questi elementi possono valere tra il 40 e il 50% dei costo di lavoro totale. Un’arma a doppio taglio, dato che oltre i livelli fissati dei massimali non è possibile chiedere la detrazione, trovando quindi forte opposizione da parte del mondo dell’imprenditoria.
I commenti
Il ministro Cingolani ha dichiarato che «con questo decreto si completa l’operazione che sta portando avanti il Governo, ponendo un freno all’eccessiva lievitazione dei costi riscontrata in tempi recenti e riportando il Superbonus a un esercizio ragionevole che tuteli lo Stato e i cittadini, venendo incontro anche alle esigenze del settore e dell’efficientamento energetico». Sottolineando quindi che il provvedimento è stato voluto per contrastare la costante lievitazione generale delle materie prime e combattere l’inflazione. Parere condiviso da Confindustria e da ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili), che per voce di Emanuele Orsini e Gabriele Buia, rispettivamente vicepresidente e presidente dei due enti, accoglie le modifiche annunciate in piena linea con quanto proposto dal sindacato degli imprenditori, rilanciando che, per affermare definitivamente il processo, commenta Orsini, «serve contrastare con forza e rigore le frodi e avere imprese qualificate che detengono le SOA (Società Organismi di Attestazione), come normalmente si richiede nel codice degli appalti».