Il Ministero della Transizione Economica ha approvato una nuova direttiva per digitalizzare le aree nazionali protette.
Parchi e digitale? Sì
I parchi (e le aree marine protette), custodi dell’ambiente autoctono nazionale, della diversità flora-faunistica e delle comunità locali con la loro tradizione, cultura, produzione e folklore, soffrono spesso di una mancanza di appeal. Una fetta di turismo ricerca certamente un distacco dal mondo virtuale ed interconnesso in questi luoghi ameni. Tuttavia, per consentire un accesso al passo con i tempi a questi siti, la nuova direttiva voluta dal ministro Roberto Cingolani consentirà di sviluppare un sistema di servizi digitale. Un elemento fondamentale, a cominciare da una puntuale previsione del meteo, per proseguire con informazioni naturalistiche e culturali, ma anche indicazioni per la sicurezza e consigli logistici sul come affrontare il parco, secondo i diversi livelli di intensità.
Le decisioni ministeriali
Il provvedimento del ministero della Transizione Ecologica è stato approvato tramite un decreto previsto nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. L’investimento M2C4-3.2, denominato “Digitalizzazione dei parchi nazionali e delle aree marine protette”, potrà giovare di una dotazione di 100 milioni di euro a partire dalla fine del 2022, utile inoltre ad agevolare la semplificazione delle procedure amministrative e digitalizzare i propri archivi in interconnessione con la rete dei parchi nazionali.
Il digitale per promuovere
Per accelerare le tempistiche e porre il traguardo al primo trimestre del 2020, la Direttiva agli Enti Parco Nazionali e alle Aree Marine Protette è stata emanata tramite Decreto ministeriale, come “Entrata in vigore della semplificazione amministrativa e lo sviluppo di servizi digitali per i visitatori dei parchi nazionali e delle aree marine protette”, caratterizzata in subordine da due sub-investimenti. Il primo, “Servizi digitali ai visitatori dei parchi nazionali e delle aree marine protette”, è finalizzato a predisporre un piano di sviluppo socio-economico che possa permettere di valorizzare un utilizzo sostenibile del cosiddetto “capitale naturale”, ovvero enogastronomia, artigianato locale, patrimonio artistico e culturale, aspetti naturali, di modo da poter generare un ritorno economico per la gestione del parco. Un processo che deve garantire soprattutto la conservazione di queste realtà, educando l’utenza ad un turismo sostenibile e ad un uso consapevole delle risorse.
Il digitale per gestire
Il secondo sub-investimento tratta invece della “Digitalizzazione e semplificazione delle procedure per i servizi forniti dai Parchi e dalle Aree Marine Protette”. Come da titolo, lo scopo è di semplificare e rendere digitalmente accessibile tutta la realtà amministrativa dei parchi. Un processo che permette un risparmio della produzione di carta, una minore necessità di spazi dedicati alla conservazione dell’archivistica e la semplificazione delle procedure amministrative, riducendo i tempi. Al contempo, la Direttiva garantisce il libero accesso ai visitatori, alla comunità locale, alle imprese e agli altri enti correlati alla rete dei Parchi, comprendendo anche uno sviluppo della mobilità sostenibile (con accesso in tempo reale di ogni info sui trasporti, che possono essere messe a rischio da fenomeni atmosferici in zone più autoctone), una puntuale consultazione metereologica nonché una presentazione precisa e completa di tutti i percorsi e gli aspetti logistici. A questi si aggiunge un ultimo punto, ovvero la “Conservazione della natura, monitoraggio delle pressioni, delle minacce su specie, dell’habitat e dei cambiamenti climatici”, ovvero un aggiornamento degli strumenti di monitoraggio all’interno dei parchi.