Lo studio “Current Energy Crises, the Energy Transition and the Design of Electricity Markets” presenta un quadro ancora grigio.
Gli studi ed il parere degli esperti
Secondo I ricercatori dell’Oxford Institute for Energy Studies la crisi europea dei prezzi dell’energia non ha ancora una soluzione efficace all’orizzonte. Molteplici le problematiche, dal quadro geopolitico internazionale con la conseguente difficoltà dell’approvvigionamento di combustibili fossili all’aumento dei prezzi dell’elettricità già cominciato nel 2021 nonché le sfide e le accelerazioni imposte dal movimento globale a favore della transizione energetica. Sarà necessario quindi incontrare il sostegno sia dei cittadini/consumatori sia dei Governi, chiamati per primi ad indirizzare il nuovo percorso di cambiamento pur sostenendo, con sgravi mirati, le famiglie.
Gli interventi statali sul Mercato
La tentazione statale di agire sul Mercato per soddisfare le esigenze del breve periodo (e le richieste dell’elettorato) porta i Governi a cercare soluzioni immediate, finendo per colpire però i consumatori stessi. Infatti, pur tutelando i soggetti più vulnerabili, questi tipi di interventi diminuiscono gli incentivi dei consumatori ad auto-regolare la domanda energetica. Al contrario, potrebbe essere necessario un ripensamento da parte delle famiglie e delle aziende dei propri consumi, per mitigare gli effetti delle crisi energetiche e sostenere il passaggio alle energie rinnovabili. Secondo gli studiosi di Oxford sarà difficile mantenere gli standard dell’attuale domanda energetica, per cui un continuo sostegno dello Stato aumenterebbe la percezione del rischio politico da parte degli investitori.
La necessità di sacrifici
Occorre educare il consumatore. L’OIES ritiene fondamentale questa forma di “educazione energetica” dei cittadini alla transizione energetica, per cui i governi «dovrebbero offrire sgravi mirati, come i trasferimenti, alle famiglie a basso reddito che soffrono di più per l’aumento delle bollette energetiche. Tuttavia – come detto – non dovrebbero proteggere la maggior parte dei consumatori da questi prezzi. Piuttosto, dovrebbero incoraggiare il risparmio energetico e aiutare i cittadini a mitigare l’impatto dei prezzi elevati dell’energia, contribuendo al tempo stesso alla transizione energetica». Chiaramente questo processo deve accompagnarsi ad una valorizzazione delle energie rinnovabili. A tale proposito i ricercatori hanno dichiarato che «l’elettrificazione e l’integrazione delle fonti rinnovabili intermittenti saranno fondamentali per garantire la sicurezza dell’approvvigionamento»
La ricerca di equilibrio
Contestualmente ad un aumento delle energie rinnovabili in tempi diluiti (senza dimenticare il nucleare, al centro di un altro studio dell’OIES nel mese di agosto) e alla domanda energetica impellente, secondo gli studiosi energetici di Oxford sarà necessario riprogettare i mercati elettrici tenendo presente la realtà dei fatti. Questo perché «I combustibili fossili continueranno a far parte del mix energetico europeo per molti anni. Tuttavia – dichiaro –, la transizione energetica significa che quantità notevolmente ampliate di generazione e consumo di energia elettrica verde sostituiranno l’attuale produzione e consumo di combustibili fossili. La sicurezza energetica dipenderà sempre più dal ruolo centrale che l’elettricità giocherà nel sistema energetico decarbonizzato. Per evitare o mitigare potenziali problemi futuri riguardanti l’affidabilità della fornitura di energia elettrica sarà necessaria una riflessione approfondita su una riprogettazione degli attuali mercati elettrici».