Ripensare il paese
Formatasi sul crinale a cavallo tra la Valle Brembana e la Valle Serina, Dossena è uno dei paesi più antichi dell’intera valle e storicamente è stato un importante centro come snodo commerciale verso la Valtellina e per la presenza di una fiorente attività estrattiva, nonché religioso per la presenza della “Chiesa Madre” della valle Brembana, ben integrandosi nel contesto della proclamazione delle città di Bergamo e Brescia come Capitali congiunte della Cultura 2023. Un ricco patrimonio storico e naturalistico, che tuttavia rischiava di essere dimenticato. Come accaduto infatti a tanti altri Comuni delle aree interne e periferici, Dossena ha vissuto il problema dello spopolamento in maniera significativa, a causa dell’abbandono di molti giovani. Ciò nonostante, ha trovato un sistema non solo per invertire il dato, ma per rendere inoltre attivi e partecipi alla comunità gli stessi giovani, senza un’azione “dall’altro”, quanto coinvolgendoli proattivamente, con risultati straordinari.
Giovani: quanti progetti!
Il Comune, che ha incentivato la realizzazione di una nuova associazione giovanile, in questo ha centrato l’obiettivo più efficace, formando dei veri e propri “custodi” e “consiglieri”, al centro della vision del futuro. Nata nel 2014 con l’idea di dare uno spazio per socializzare, l’associazione Revival del Gruppo dei Giovani di Dossena si è messa in gioco, organizzando attività ed eventi culturali, turistici, sportivi che permettono la scoperta attiva di Dossena e del suo territorio. Tra questi troviamo “Una Miniera di Gusto”, ovvero un tour gastronomico all’esterno dell’area mineraria di Dossena e visite guidate nelle profondità delle stesse; la Mostra Fotografica finalizzata a ripercorrere la storia del territorio (nel 2019 supportata persino dal fotografo Nicola Allegri, con la costituzione della mostra “Scusi, la conosco? Ritratti a Dossena”); “Dossena…Folclore&Sapori”, ovvero una camminata eno-gastronomica nonché folcloristica che mette in luce le molteplici specificità del paese con un tour ad anello lungo le antiche contrade, reso originale dalla presenza di gruppi di rievocatori degli antichi mestieri; Il Trofeo Skiroll: evento sportivo che ha richiamato moltissimi atleti di diversi Sci Club della Valle recuperando la competizione degli anni Ottanta; “CioccolanDossena”, apprezzatissima Sagra del cioccolato che dà spazio alle pasticcerie della Valle e della Provincia. Tutto questo è stato propedeutico alla realizzazione del Piano di Sviluppo Territoriale Locale, che coinvolgendo direttamente i giovani rappresenta un unicum nazionale.
Come si è arrivati ad un risultato simile? Ne parliamo con il presidente dell’associazione, Simone Locatelli
Come è nata l’associazione?
«L’idea nasce dall’allora candidato sindaco Fabio Bonzi, (attuale sindaco, n.d.a.). Nasce svolgendo degli incontri coi giovani e ponendo una questione, ovvero che spesso era troppo facile andare a criticare la mancanza di offerte per la nostra età. Si poteva ragionare in maniera diversa, ovvero domandarsi cosa i giovani potessero fare per il paese. Con le elezioni inizia così un nuovo processo, partito dalla formazione di un gruppo. Si inizia a ragionare su cosa ci sarebbe piaciuto fare. Nasce il torneo di calcetto in oratorio, e da lì è venuto naturale cominciare ad organizzare eventi, sempre in oratorio, come il torneo di carte, tutte cose utili per formare il gruppo e conoscersi meglio. A quel punto si decide di fare un passo in avanti, con dei progetti più strutturati. Il primo è “Una Miniera di Gusto”, in occasione dell’inaugurazione della riapertura delle stesse. Con una duplice funzionalità. Da un lato far conoscere il territorio di Dossena, dall’altro i prodotti tipici come i formaggi. L’evento andò bene e quindi vi abbiamo preso gusto, prendendo l’idea per altri eventi».
Come è avvenuto il passaggio da semplice associazione ricreativa a “consiglieri” della giunta?
«La partecipazione attiva al Piano di Sviluppo Locale nasce “per caso”. Nel 2019 ci è stato chiesto infatti di scrivere come ci saremmo immaginati Dossena nel 2024. I nostri pareri sono stati raccolti e accolti, tanto che il Comune si fece portavoce presentando il Piano con le nostre indicazioni in Regione dimostrandosi valido. Il gruppo è stato strategico nel coadiuvare il raggiungimento del finanziamento per un milione di euro da parte di Regione, dedicandolo nella valorizzazione delle miniere, del patrimonio storico e soprattutto nella realizzazione del nostro fiore all’occhiello, il ponte tibetano. Questo ci pone però nuove sfide, tanto che stiamo già studiando un Piano di Sviluppo per Dossena con orizzonte al 2030, ponendoci come tema quello dell’abitabilità».
Quali sono le prospettive per questo gruppo?
«Una dei nostri principali obiettivi al momento è quello di poter permettere un “passaggio di testimoni” con i nuovi ragazzi. Le “giovani leve” dal 2002 al 2007 hanno iniziato ad organizzare un piccolo gruppo con cui impegnarsi, esattamente come il gruppo “storico” fece ai suoi tempi. I nuovi membri stanno ereditando alcuni progetti e al contempo ne stanno proponendo di nuovi come Notte Bianca. Il raggiungimento di questi traguardi deve avvenire senza fare un “copia incolla” dei passati progetti, ma innovandoli e dando una propria nuova impronta. D’altronde i numeri dei membri sono variabili, oscillando tra i 10 ed i 15, anche se poi il numero di organizzatori effettivi è più ristretto. D’altro canto possiamo agire solo con le nostre forze. Siamo un unicum in tutta la vallata, nonostante i nostri tentativi di coinvolgimento delle realtà vicine. È stato più facile avviare dei percorsi con realtà più distanti, come la Cooperativa di Ostana. Ci piacerebbe poi implementare l’uso dei social, sperando di trovare qualche nuovo membro che sia più avezzo a questi usi per poter rafforzare un ulteriore elemento di divulgazione».
Quale è l’impatto sul Comune?
«Il 2022 è stato il primo anno in cui non si è registrata una decrescita nella popolazione, per cui stiamo probabilmente dando un contributo concreto, mettendo in mostre ciò che può offrire la nostra comunità. Non a caso la nostra esperienza non è destinata a concludersi o a restare limitata entro i limiti dettati dall’età e all’opera di volontariato. Nel 2016 dal nostro gruppo è lata la Cooperativa di Comunità, diventando un’impresa vera e propria, la prima in Lombardia, che si occupa di vari aspetti, dai temi sociali, alla gestione dei locali, passando per la manutenzione e la pulizia del verde e degli edifici comunali fino alla promozione del “minadùr” il nostro formaggio tipico che nasce in grotta. Proseguire così l’attività e davvero vivere la montagna ed abitarci».
Ma cosa offre Dossena? Quale è il suo patrimonio storico? E cosa offre alle famiglie ed agli anziani? Ne parleremo nei nostri prossimi articoli!