Nell’articolo precedente ci siamo occupati delle Comunità Energetica rinnovabili, valutandone lo stato attuale, le potenzialità e il loro sviluppo. In questo articolo vogliamo proporvi le esperienze dei comuni lombardi di Lissone, Alzano Lombardo e Treviglio, direttamente dalle testimonianze degli amministratori locali; ecco cosa ci hanno raccontato.
Lissone: l’assessore Massimo Rossati e le aspettative sul progetto
«Le CER rappresentano uno strumento che permette di intervenire in campo energetico, specie a valle della crisi energetica e della L.R. 2/2022 di Regione Lombardia, al fine di sviluppare una nuova forma di autonomia energetica. Certo, non è LA soluzione alla domanda di energia, ma è comunque un aiuto tanto più corposo quanto più è grande è la comunità. Inoltre permette di contrastare il fenomeno della povertà energetica oggi assai diffusa. In questa prima fase non ci aspettiamo degli incassi elevati, ma vogliamo semplicemente delineare un modello al quale molte altre persone potranno in seguito fare riferimento. L’obiettivo principale rimane quello di produrre sul posto l’energia da utilizzare localmente sul posto o di metterla a disposizione degli attori della CER usufruendo in tal modo dei vari incentivi. Nel nostro caso specifico, la prima fase è legata alla manifestazione d’interesse di Regione Lombardia alla quale abbiamo partecipato individuando una struttura che in parte ha già dei pannelli fotovoltaici. Sono convinto che appena verranno chiariti dallo Stato alcuni aspetti, si aprirà un mondo molto più ampio ed articolato. Al momento il nostro impianto ha una potenza di 40kw/h, ma l’obiettivo è di incrementarlo a 160 kw/h. Il fotovoltaico è una opportunità importante per il nostro territorio e nonostante le difficoltà di bilancio riteniamo la CER un investimento di lungo periodo, con un ritorno di investimento di pochi anni. E anche la platea potrà ingrandirsi. Dalla costituzione della CER con il gruppo di “fondatori”, chi desidera potrà aggiungersi cammin facendo. Potranno essere raggiunti da altri membri in base alla validità del progetto, purché si conservi un equilibrio tra produzione, consumo e membri».
Alzano Lombardo: il sindaco Camillo Bertocchi e la visione per il futuro
«Abbiamo attivato il percorso per vedere riconosciuto il nostro progetto CER. Sappiamo che non esistono grandi margini economici nelle CER e siamo stati fin da subito trasparenti nel dirlo, ma dal punto di vista etico ed ambientale è giusto seguire questa strada e l’abbiamo intrapresa con convinzione. Rispetto ad altre realtà abbiamo fatto una scelta differente, non coinvolgendo da subito il largo pubblico, mettendo uno sbarramento sull’avviso di interesse per creare la Comunità Energetica in due step, così da essere più concreti. Il primo coinvolge i grandi consumatori (tra cui il comune, l’ospedale e la RSA) e i grandi produttori. Immaginiamo infatti che pochi soggetti possano costruire da subito un percorso più efficace, per poi aprire successivamente un secondo piano diffuso. Abbiamo lavorato molto sulle rinnovabili a partire dal 2010 con il fotovoltaico, sia su edifici pubblici che privati, investendo parecchio sull’efficientamento energetico di edifici ed impianti, sviluppando un project financing per lo sviluppo del teleriscaldamento mediante cogenerazione, uno dei pochi casi su scala regionale. Abbiamo sempre lavorato in maniera ordinata con “obiettivo 2020”, guardando ora al 2030, grazie al PAESC. Solo due comuni sui 243 bergamaschi l’hanno approvato, uno dei due è proprio Alzano Lombardo. Una delle azioni previste nel PAESC è proprio quella delle CER. Ci crediamo, perché siamo convinti che il consumo sul posto di energia rinnovabile autoprodotta sia un’azione che garantisce efficacia ed efficienza dal punto di vista ambientale».
Treviglio: l’assessore Michele Bornaghi e le potenzialità della CER
«Le comunità energetiche rappresentano una opportunità potenziale che per realizzarsi necessita di provvedimenti attuativi pienamente efficaci e che ne chiariscano anche la natura giuridica, la governance nonché le implicazioni di carattere fiscale. Ciò non toglie che, come Comune, abbiamo attuato un percorso volto alla presentazione della manifestazione di interesse presso Regione Lombardia, promuovendo un tavolo con i corpi intermedi e gli enti del territorio e successivamente un incontro pubblico rivolto a privati ed imprese, al fine di raccogliere disponibilità preventive a costituire la CER in città. Siamo partiti innanzitutto dalla deliberazione in Giunta dell’avvio dell’iter per la costituzione di una o più future CER e abbiamo partecipato ad un incontro pubblico promosso dalla Provincia. Il tutto finalizzato a ricevere una concreta disponibilità alla costruzione della Comunità Energetica in città per partecipare alla manifestazione di interesse di Regione Lombardia. Le CER rappresentano un obiettivo lodevole in quanto finalizzate alla condivisione di energia a chilometro zero, con tutti i benefici di natura ambientale e di sviluppo economico che potrebbero generarsi dalla concreta attuazione delle medesime».